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Agricoltura
NEW FACTOR PRESENTA IL PROGETTO “TI AFFIDO UN NOCE” IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA NOCE 2024
New Factor è l’unica, tra le principali imprese specializzate nella lavorazione della frutta secca e disidratata, ad aver creduto nella strategia di integrazione a monte per orientare il suo percorso di sviluppo, avviando così la produzione diretta sul campo delle “Noci di Romagna”.
Il 10 e 11 ottobre 2024 si è rinnovato l’attesissimo appuntamento con la “Giornata della Noce” che da oltre 20 anni celebra l’inizio del nuovo raccolto. Per l’occasione, alcuni stakeholders sono stati ospitati all’interno dell’Azienda Agricola San Martino a Forlì per assistere alla spettacolare raccolta meccanizzata ed alla prima lavorazione che consiste nella smallatura, nella lenta essiccazione e selezione dei frutti.
La Nocicoltura è un lavoro complesso: serve l’habitat giusto affinché gli alberi di Noce crescano forti e rigogliosi, serve competenza tecnica per sostenerli quando si trovano in difficoltà, serve passione per accompagnarli nella loro lunga vita produttiva. Il viaggio che New Factor ha intrapreso ha portato l’azienda ad ottenere, anno dopo anno, frutti di grande qualità e massima freschezza, raccolti ed essiccati con sapienza per arrivare sullo scaffale dei supermercati in pochi giorni senza dover sostenere lunghi viaggi che ne modificano il sapore e le qualità organolettiche.
In occasione della “Giornata della Noce 2024” l’azienda ha presentato il progetto “Ti affido un noce” con l’obiettivo di far vivere un’esperienza indimenticabile ad alcuni fortunati estimatori. L’iniziativa, promossa da New Factor, offrirà l’opportunità di conoscere dal vivo tutti i controlli di qualità e le buone tecniche agronomiche che vanno a costituire il G.A.P. (Good Agricoltural Practice), una complessa certificazione di sostenibilità.
Il progetto vedrà coinvolti anche alcuni fortunati consumatori che potranno partecipare a questo straordinario evento grazie ad un concorso dedicato attivo a partire dal 15 ottobre 2024. Ai vincitori verrà poi affidato un albero che per 12 mesi avrà una targa con il nome dell’affidatario che potrà venire a trovarlo durante tutto l’anno per assistere alle diverse fasi del suo accrescimento, fino alla maturazione dei suoi meravigliosi frutti, ricchi di Omega 3 e 6, Antociani e Grassi Mono e Poli insaturi. Per partecipare al contest basterà acquistare una confezione di Noci di Romagna in guscio 500g.
“Abbiamo sempre creduto che la Romagna, grazie alla vocazione dei propri terreni, alle capacità e all’intraprendenza dei propri agricoltori, rappresentasse un’area strategica dove sviluppare questa filiera e raggiungere un livello produttivo in grado di soddisfare buona parte del fabbisogno nazionale. In quest’ottica, abbiamo sempre messo a disposizione delle aziende, della filiera e oggi anche dei consumatori, la nostra esperienza in tutte le fasi della produzione, con assistenza tecnica specializzata nel nostro stabilimento 4.0. Inoltre, garantiamo l’acquisto del prodotto e la commercializzazione su tutti i canali della Distribuzione Moderna per garantire ai nostri soci conferitori il massimo realizzo per il loro impegnativo lavoro” – ha spiegato Alessandro Annibali, Amministratore Delegato di New Factor.
Pilota di questo investimento, che ha impegnato oltre 10 milioni di euro, è il progetto “IN-NOCE”, finalizzato alla coltivazione intensiva, irrigua e meccanizzata della nocicoltura, nato nel 1997 nell’Azienda San Martino. Il progetto ha avuto come capofila New Factor, a cui si è affiancata la cooperativa faentina Agrintesa e che oggi arriva a coinvolgere, diciannove aziende agricole emiliano romagnole nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna.
Ed è proprio grazie all’esperienza, all’innovazione e al rispetto del territorio e delle materie prime che New Factor è tra le aziende leader a livello nazionale di questo mercato. Un mercato composto da noci, mandorle, pistacchi, nocciole e tutta la famiglia della cosiddetta Frutta Secca, nota, fin dall’antichità, per i suoi principi nutritivi. Un concentrato di energia vitale, sempre più importante per chi vuole mantenere uno stile di vita sano e una corretta alimentazione.
Alice Poletti
AGRICOLTURA, LA STORIA DELL’IMPRENDITORE TOSCANO CHE FA IL TRATTORISTA OGNI MATTINA PER FAR FRONTE ALLA MANCANZA DI MANODOPERA
Ritano Baragli, presidente di Valvirginio Cantina Sociale Colli Fiorentini: “Ogni mattina alle 6 salgo sul mezzo per fare i trattamenti ai vigneti. Per questo lavoro ci vogliono competenze che non è più facile trovare e gli italiani si rifiutano di fare questi lavori”
Fa l’imprenditore nella zona dell’empolese e ogni giorno da qualche mese si alza all’alba per salire sul trattore, dare il ramato e coltivare la vite. Lui è Ritano Baragli, si alza ogni giorno alle 6 del mattino e negli ultimi anni ha dovuto fare anche il trattorista, non essendo riuscito a trovare nessuna persona in grado di ricoprire quel ruolo professionale.
Baragli guida Valvirginio - Cantina Sociale Colli Fiorentini, gruppo vitivinicolo che si trova a Montespertoli ed è una dei principali produttori di vino Chianti al mondo. Con alle spalle una storia di oltre 50 anni, Valvirginio oggi riunisce 350 famiglie e 850 aziende, che conservano e tutelano circa 1500 ettari del paesaggio toscano.
“Quest’estate i trenta ettari della nostra vigna li ho trattati tutti io - spiega Baragli - ma il problema è di sistema: in agricoltura manca manodopera, trovare persone è sempre più difficile ed è ancor più difficile trovare manodopera qualificata. Infatti per fare il trattorista non basta saper guidare il trattore, ma è necessaria anche una conoscenza del territorio e del mestiere per non fare danni nei campi”
“Per curare la terra ci vogliono passione e sacrificio, e purtroppo gli italiani non vogliono più fare questi lavori - continua Baragli -. Ogni anno mancano sempre più lavoratori, non sarà facile andare avanti così. Inoltre c’è un problema di burocrazia, che è troppa e troppo complicata: gli imprenditori sono costretti a passare il tempo a riempire scartoffie”.
Ivana Zuliani
A VINITALY DEMETER ITALIA HA FESTEGGIATO 100 ANNI DI BIODINAMICA
L’associazione ha organizzato un convegno sulla viticoltura per celebrare il centenario di questo metodo agricolo, nato nel 1924 dalla filosofia di Rudolf Steiner: una visione lungimirante e quando mai attuale, in risposta al cambiamento climatico.
Grande successo per il convegno “2024: Cento anni dalle conferenze di Kobervitz: quali verità per la viticoltura biodinamica?” organizzato da Demeter Italia, associazione di produttori, distributori e trasformatori biodinamici, durante la 56° edizione di Vinitaly a Verona.
Alla conferenza, moderata da Giovanni Buccheri, Direttore di Demeter Italia, hanno partecipato come relatori l’enologo e biologo Michele Lorenzetti e i produttori Elisabetta Foradori ed Enrico Maria Casarotti.
Un confronto per mettere in luce l’importanza del metodo biodinamico in viticoltura (e in agricoltura in generale) per fronteggiare la situazione ambientale odierna. Rudolf Steiner, 100 anni fa, aveva dato delle risposte agli agricoltori dell’epoca, ma le stesse potrebbero essere fornite a quelli attuali – forse ora più che mai - proprio perché chi coltiva deve misurarsi con nuove minacce, come il cambiamento climatico.
Come afferma infatti Michele Lorenzetti: “Secondo Re-Soil Foundation (dati 2023), in Italia il 28% dei terreni coltivabili è andato perso, mentre il 68% ha subito una perdita superiore al 60% della sua presenza organica naturale. Inoltre, il 25% dei terreni in Europa si trova al di sotto della soglia minima di nutrienti essenziali per le piante. L'agricoltura biodinamica” prosegue Lorenzetti “dovrebbe essere accessibile a tutti, nonostante a volte i suoi testi risultino complessi. Il mio obiettivo è promuovere una cultura conoscitiva che permetta a chiunque di leggere gli scritti di Steiner e comprenderne le preziose intenzioni. Abbiamo sviluppato un metodo pratico che offre risultati tangibili, capace di generare biodiversità a tutti i livelli, anche nel sociale. Ne è esempio la collaborazione tra gli agricoltori e anche tra collaboratori all’interno della stessa azienda, che generano processi virtuosi portatori di ricadute positive in tutto l’organismo agricolo”.
Elisabetta Foradori dell’omonima azienda in Trentino spiega quanto sia importante la pratica del compostaggio: “La nostra azienda non è solo vitivinicola ma comprende anche altri settori alimentari: abbiamo inserito gli animali, trasformiamo il latte e produciamo ortaggi, cercando di creare quell’unica realtà ‘circolare’ dove ogni vivente interagisce, come auspicava Steiner. In questo sistema, il compost è facile da creare, si può produrre in maniera autonoma e ci rende indipendenti e liberi”.
Secondo Enrico Maria Casarotti, dell’azienda agricola nel veronese che porta il suo nome, nella biodinamica i preparati sono sostanze di incitamento alla vita. “I preparati sono strumenti importantissimi all’interno delle buone pratiche agricole biodinamiche, in grado di preservare l’ambiente e ricostruire un ecosistema. Con essi possiamo provvedere realmente al miglioramento del suolo e della vitalità della pianta per generare prodotti di alta qualità. In questo contesto, i preparati sono mezzi molto utili allo sviluppo della centralità del ruolo dell’agricoltore, non solo per la cura del terreno ma per il loro stesso allestimento, spesso fatto in collaborazione con altre aziende”.
Le pratiche di questo metodo, che comprendono il compostaggio e i preparati (come il preparato 500) promuovono la salute delle piante e del suolo e costituiscono una valida risposta alle sfide attuali.
Come afferma Giovanni Buccheri, Direttore di Demeter Italia: “L'agricoltura biodinamica non è solo un metodo di coltivazione, ma un impegno che abbraccia l'ambiente e la comunità. L'atto degli agricoltori Demeter va oltre la semplice pratica agricola; è un contributo essenziale alla società e alla salute del nostro pianeta. La partecipazione di Demeter Italia a Vinitaly con un convegno sulla viticoltura biodinamica è stata fondamentale per condividere le nostre esperienze e promuovere una visione sostenibile dell'agricoltura."
Demeter Italia è un’associazione privata di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici, affiliata alla Biodynamic Federation Demeter International (BFDI). Con sede a Parma, Demeter Italia svolge un’attenta azione di controllo sulla produzione, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti, seguendo ogni fase della filiera fino al rilascio della certificazione e all’etichettatura. L’Associazione comprende oltre 1.000 aziende di diverse categorie merceologiche diffuse su tutto il territorio nazionale, che applicano il metodo di agricoltura biodinamico ispirato da Rudolf Steiner nel 1924. Per saperne di più: www.demeter.it
Giulia Ledda
GENAGRICOLA 1851 LAVORA I CAMPI CON FARMDROID FD20, ROBOT INNOVATIVO, SOSTENIBILE E ADATTO A OGNI TIPO DI COLTURA
La scorsa primavera il droide è stato introdotto presso la storica tenuta di Ca’ Corniani, dando prova delle sue innumerevoli doti di alleato al lavoro di tutti i giorni.
Farmdroid FD20, primo robot al mondo in grado di occuparsi in maniera autonoma sia della semina che del diserbo meccanico, è il nuovo alleato degli agricoltori di Genagricola 1851. La tecnologia danese, sviluppata da due ricercatori a partire dal 2018, sbarca anche in Italia e Ca’ Corniani è tra i primi a adottare questa innovazione anche su estese superfici. Introdotto al lavoro la primavera scorsa, Farmdroid ha seminato con successo ben 30 ettari di barbabietole, mantenendoli oltretutto liberi dalle infestanti.
L’introduzione di questa nuova tecnologia rientra nel solco dello sviluppo sostenibile che Genagricola 1851 ha intrapreso da tempo e in maniera decisa: il robot da campo funziona infatti a energia solare, alimentato interamente ed esclusivamente da quattro pannelli fotovoltaici che ricoprono la struttura e che ne garantiscono il funzionamento per 24 ore. Grazie a queste caratteristiche, il droide è completamente CO2 neutral.
I vantaggi di questa tecnologia non si riducono all’abbattimento delle emissioni inquinanti: totalmente autonomo nelle proprie attività e guidato da un lato da una sofisticata tecnologia GPS e dall’altro dalle mappe di prescrizione caricate dagli agronomi aziendali, Farmdroid consente di rispettare i dettami della più raffinata agricoltura di precisione, deponendo le sementi con accuratezza millimetrica. Inoltre, riesce a garantire autonomamente anche il diserbo meccanico, azzerando l’utilizzo di prodotti chimici per il controllo delle malerbe: il macchinario in effetti si ricorda il punto preciso in cui ha seminato ed elimina meccanicamente tra le file della coltura le erbe infestanti.
Ancora, l’autonomia operativa di Farmdroid permette di prolungare le attività in campo nel corso della giornata senza richiedere l’intervento degli operatori, riducendo così lo stress del personale. Infine, la macchina – molto leggera rispetto le consuete attrezzature agricole – permette di mantenere intatta la microstruttura del terreno, garantendo alle radici della coltura di svilupparsi maggiormente nel terreno.
Daniele Colombo, Responsabile area Nord, Allevamenti, Agroenergie per Genagricola 1851, ha seguito da vicino questa acquisizione e commenta così il primo ciclo di lavorazioni affidate a Farmdroid: “Le prime prove con questa nuova attrezzatura hanno dato un esito positivo: abbiamo seminato ben 30 ettari di barbabietole in maniera quasi del tutto autonoma, se non per l’avvio dei lavori e la formazione dei nostri colleghi. Gli standard di lavorazione sono gli stessi delle più consuete attrezzature che vengono mosse però da operatori e, se i tempi per la semina sono oggettivamente più lunghi, c’è da dire che Farmdroid riesce ad operare senza sosta su cicli di lavoro ben superiori alle 8 ore al giorno, in maniera del tutto autonoma e silenziosa. E poi che bello controllare il suo lavoro comodamente dalla app sul cellulare anche quando sei lontano dall’azienda o nei giorni di festa.”
Igor Boccardo, Amministratore Delegato di Genagricola 1851, afferma: “È dovere di una grande azienda agricola agire con responsabilità nei confronti dell’ambiente, investendo in tecnologie all’avanguardia che ci costringano e ci stimolino ad adottare gli strumenti più innovativi al servizio dell’agricoltura. Farmdroid si colloca indubbiamente in questa direttrice e ribadisce l’attenzione dell’azienda in tema di riduzione delle emissioni e di uso responsabile delle materie prime oltre che confermare l’adesione alle tecniche dell’agricoltura di precisione.”
Per sapere di più di Genagricola 1851: www.genagricola.it
Per sapere di più su FarmDriod FD20: www.youtube.com