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IL 92°COMPLEANNO DI LUIGI BARILE
Il 92° compleanno di Luigi Barile
di Virgilio Pronzati
Gino e Nuccia Barile
Domenica 1° dicembre Luigi Barile, Gino per gli amici, in occasione del suo 92° compleanno ha voluto festeggiarlo con parenti, collaboratori e amici di sempre, invitandoli tutti a pranzo alla Trattoria La Campora di Serra Riccò.
Gino Barile e Wilma Mazzucco . In primo piano, la preziosa bottiglia di grappa che Gino ha donato agli amici
Una Tavola del Mangiarbene che valorizza la gastronomia polceverasca e ospitò grandi campioni della boxe come Arcari e Benvenuti. Gino, oltre ai regali, ha ricevuto molteplici dimostrazioni di stima e di affetto.
Gino Barile e Wilma Mazzucco prima del tradizionale taglio della torta
In primis dalla moglie Nuccia e, dopo, dalle care amiche Wilma Mazzucco e Marina Marcenaro, seguite da altre. Ad accompagnare degnamente antipasti, lasagne al pesto, taglierini, ravioli col tuccu e frutto misto, uno speciale Barbera di Vinchio imbottigliato personalmente da Gino.
Auguroni Gino!
Dopo il taglio e la distribuzione della torta, siglato da scroscianti applausi, c’è stato un momento di sincera commozione. Il nipote di Gino ha dedicato allo zio una mirabile poesia che ne esalta le non poche qualità.
Il folto gruppo di eletti invitati che ha festeggiato con Gino iil suo 92° compleanno
Luigi Barile malgrado le 92 primavere, possiede una non comune vitalità, geniali idee che trasforma in realtà ma, soprattutto, possiede onestà intellettuale e generosità a favore di chi si prodiga per aiutare gente e ambiente.
Non è da tutti ricevere gli auguri di Marco Travaglio e il suo staff
La sua storia ricorda quella dei personaggi che con sacrifici e fatiche, sono saliti in alto. Niente di fortunoso ma di molta perseveranza. Un’infanzia di sacrifici e stenti. Da ragazzo a fatto vari mestieri, poi, un po’ più grande, il fornaio e l’operaio nell’industria e nell’edilizia. Ma non gli bastava.
Gino Barile tra Giovanni Rebora e Luigi Veronelli
Dopo aver preso l’attestato delle scuole medie in un solo anno, ha proseguito gli studi diplomandosi ragioniere. Da quel momento, aperto uno studio di commercialista, è iniziata per lui una seconda vita. Non più sacrifici ma tante e meritate soddisfazioni. Direte ma cosa centra la grappa. C’entra è come.
Nuccia e Gino Barile col sommo Luigi Veronelli
Nel 1976 acquistando con l’amico Bormida una vecchia distilleria, ha iniziato un lungo percorso che, nell’ultimo decennio, ha coronato un sogno: fare la migliore grappa in assoluto. Gratificato dal giudizio del grande Luigi Veronelli, Luigi Barile produce Grappe d’autore, vincitrici d’importanti concorsi nazionali ed Internazionali dedicati ai distillati, come quelli di Londra e Bruxelles.
Uno dei preziosi inviti per partecipare alla 23a Festa della Grappa Barile
Non solo. Le sue grappe sono andate in dono ai Capi di Stato, nei rispettivi G8 e G20. Benché sia apparso sulle prime pagine di quotidiani, riviste e talk show televisivi, Luigi Barile ha mantenuto la sua semplicità.
Carlin Petrini tra Nuccia e Gino Barile; a destra Davide Vecchi e Wilma Mazzucco
Da solo vinacce fresche di dolcetto dei viticoltori della zona Doc del Dolcetto d’Ovada, Luigi Barile, mediante alambicchi a bagnomaria scaldati con fuoco a legna, produce un distillato di rara eccellenza, ricco di aromi e sapori. Dal 1976 a oggi, solo alcune innovazioni. Per quarantasei anni eccellenti grappe bianche e invecchiate.
BUONO COME IL PANE
di Virgilio Pronzati
IL PANE E’ BUONO. FARCITO ANCOR DI PIU’
In piedi da six: Antonio Volpe, Rosanna Stuppia e Claudio Villa
Come recita un antico detto per definire qualcosa di buono, si dice è buono come il pane. Un alimento una volta prezioso, oggi si contende in parte la tavola con cracker e grissini. Un pane di qualità sarà sempre gradito da tutti. In italia ne esistono oltre 250 tipi diversi e un migliaio di varianti. Si può affermare che ogni regione ha il suo pane. Tra i più noti, quelli di Altamura, di Matera, di Terni, coppia ferrarese, carasau, rosetta, filoncino, libretto, ciabatta, michetta, e poi in cassetta, integrale, azzimo ecc.
Soci fedeli del Piatto di Nettuno
I pani speciali: al latte, al burro, all’olio d’oliva, con noci, con uvetta, con olive e ancora con sesamo, cumino e anice. Il pane per millenni è stato il primo alimento per quasi tutti i popoli. Ricerche su testi antichi e reperti archeologici hanno confermato che il pane era usato dagli antichi Egizi, un alimento comune presso i Greci e faceva parte degli usi alimentari dei Romani. Da bambini e da grandi, pane e salame erano la colazione e la merenda.
Tre lady del Piatto di Nettuno
Lo stesso con mortadella, olio d’oliva e sale, con formaggio e con marmellata. Già un migliaio d’anni fa, dicendo companatico si trattava di pane con diverse basi alimentari. E’ interessante sapere, che i primi dolci sono derivati dal pane. Non solo. Col sapiente uso del pane sono nati molti piatti, di cui uno, il pan cotto, era sui deschi di ogni regione italiana Perché parliamo di pane? Semplice.
Altre lady del Piatto di Nettuno
Il pane è stato il tema di uno dei frequenti incontri culturali-gastronomici promosso da Guglielmina Costi Monaci Presidente dell’Associazione Piatto di Nettuno (purtroppo non presente per un’indisposizione) in collaborazione con Rosanna Stuppia Presidente Fondazione Vincenzo Longo e Clara Rubbi nel noto Bar Ristorante Al Parador di piazza della Vittoria.. Un bar con ottimi vini, distillati, birre, irrinunciabili panini imbottiti, capricci e bruschette, e piatti liguri e nazionali.
L’ing. Roberto Monaci con alcune socie e i coniugi Volpe
Dopo la presentazione della serata da parte di Rosanna Stuppia, ha parlato del pane, Antonio Volpe maestro panettiere e non solo, vera e propria autorità in materia, che con la moglie Simona e le figlie Benedetta, Camilla e Matilde, gestisce ben quattro punti vendita (Le Fornarine) a Genova. Volpe oltre ad illustrare compiutamente il contesto del pane, ha sottolineato la bontà della focaccia con l’olio d’oliva.
Rosanna Stuppia con tre suoi associati
Una golosità risalente al dodicesimo secolo, che superando l’usura dei tempi e delle mode, è ancor oggi in auge. Molto gradita la presenza del Consigliere comunale Claudio Villa. Al termine della ghiotta e ricca apericena, i coniugi Volpe hanno donato a ogni commensale un sacchetto con del fragrante pane prodotto per l’occasione.
Quattro autorevoli associate al Piatto di Nettuno
Un piccolo focus sul pane.
I diversi tipi di pane vengono denominati in base al tipo di farina con cui sono preparati o agli ingredienti aggiuntivi.
Pane di farina di grano tenero - È il pane bianco, il più diffuso e può essere preparato nelle svariate forme. Può anche essere miscelato con altre farine di cereali per cui il pane prenderà semplicemente il nome di ‘pane’ di segale, di avena, di riso, di granturco, etc.
Socie di lungo corso
Pane di semola di grano duro - Dal colore tendente al giallo, come quello del mais; si conserva a lungo ed è tipico delle regioni del sud.
Pane di semolato di grano duro - Anche questo tipo di pane si trova specialmente al sud. Il semolato di grano duro è utilizzato anche per confezionare taralli e friselle.
La saletta interna del Parador con parte degli associati
Pane integrale - Prodotto con farina ricca di crusca che proviene dal rivestimento esterno del chicco di grano. È più scuro del pane bianco ed ha un alto contenuto di fibre.
Pani speciali - Categoria la cui classificazione si basa non sul tipo di farina utilizzata, ma sugli ingredienti che si aggiungono all’impasto base gli elementi consentiti sono burro, olio d’oliva, strutto, latte, mosto d’uva, zibibbo, uva passa, fichi, olive, anice, origano, sesamo, malto e cumino.
L’ing. Roberto Monac, marito di Gugliemina Costi, tra i coniugi Simona e Antonio Volpe
Vale sempre la pena di andare alla ricerca di un buon panificio che garantisca la qualità e l’artigianalità del prodotto. Tutti i rivenditori sono tenuti a esporre il prezzo del pane a peso: è considerata frode la vendita di pane semicotto in quanto più pesante per la presenza di umidità che supera i limiti consentiti. Inoltre, è altresì vietata la vendita del pane da parte di venditori ambulanti.
L’interno di un negozio di Antonio Volpe
Per pane s’intende il prodotto ottenuto dalla cottura totale o parziale di pasta lievitata preparata esclusivamente con gli sfarinati di grano, acqua e lievito, con o senza l’aggiunta di sale. Per quanto riguarda il pane confezionato, se cotto parzialmente, deve essere venduto in confezioni singole mentre, se precotto e surgelato, deve riportare l’indicazione “SURGELATO”. I grassi sono banditi dalla ricetta del pane, a meno che non si tratti dei “pani speciali”. Conservazione: Il pane si conserva fragrante per circa 12 ore, con oscillazioni variabili specialmente in funzione del tipo di lievitazione.
Il Bar Ristorante Il Parador
VALORI NUTRIZIONALI
Il pane presenta una composizione chimica composta in prevalenza da carboidrati, circa 70%, costituiti prevalentemente da amido, che è un polisaccaride complesso, da proteine, da fibra in misura variabile a seconda della tipologia utilizzata, da lipidi i quali sono maggiormente presenti nei pani conditi, ferro e acqua. Il lievito costituisce l’ingrediente meno digeribile, ma a questo si può ovviare scegliendo pani ben cotti.
L’invitante focaccia genovese con l’olio
I carboidrati forniscono all’organismo calorie e quindi energia: per tale motivo, anche se in una dieta equilibrata possono trovare spazio 3-5 porzioni di pane pari a 150-200 g, eccedere nel suo consumo può facilmente portare a una dieta ipercalorica. E’ bene considerare il pane come un elemento di accompagnamento per i cibi, assumendolo anche più volte al giorno. È consigliabile consumare il pane integrale in quanto ricco di fibre, mentre per i celiaci è opportuno utilizzare le tipologie prive di glutine. La composizione chimica di 100 g di pane è di acqua, proteine, lipidi, carboidrati, amido, zuccheri solubili, fibra totale.
Una delle varie iniziative di solidarietà di Antonio Volpe
Consumo di pane in Europa
Kg annui procapite: Romania: 88; Germania: 80; Olanda 57; Polonia: 52; Spagna 47; Francia: 44; Inghilterra: 43; Italia: 41
Tipi/varietà: Germania: circa 3.000; Italia: oltre 250; Svizzera: 200; Francia: oltre 100.
Curiosità: Il miglior pane del mondo è di Ro Ferrarese.
Il più noto e prima DOP d’Europa il Pane di Altamura.
Il più caro è spagnolo: 1.480 € per una pagnotta da 400g,prodotto da Juan Manuel Moreno, proprietario del panificio Pan Pina nel piccolo villaggio di Algatocin nella provincia meridionale di Malaga.
La giornata mondiale del pane: 16 ottobre
AGRI LIGURIA NEWS DICEMBRE 2024
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VITENDA 2025 - L’AGENDA DEL VITIVINICOLTORE
di Albino Morando e Davide Morando
Trentesimo anno di edizione
352 pagine a due e quattro colori 19x27 cartonato
Vitenda, l'agenda del vitivinicultore
Prezzo copertina: € 18,00
Giunta al 30 anno di edizione, Vitenda mantiene formato e spirito
L’idea era di realizzare un’agenda che costituisse una presenza costante per suggerire interventi tecnici, agevolare la ricerca dei fornitori, annotare notizie utili che potrebbero servire anche negli anni successivi per un confronto. Quindi le tabelle per rilevare i dati climatici e lo sviluppo dei parassiti, articoli tecnici redatti da qualificati esperti, informazioni su prodotti e macchinari innovativi per il vigneto e la cantina.
Nella parte interna i proverbi, le note di tecnica e pratica e “dal mondo della tecnica e della ricerca” ovvero le citazioni bibliografiche delle pubblicazioni tecnico-scientifiche apparse nell’ultimo anno sulle principali riviste del settore. Di seguito gli articoli pubblicati sulle edizioni di Vitenda:
Acqistandola dall'editore (Edizioni VitEnd - Via Bionzo 123bis - 14052 Calosso - Tel 0141853479 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Una copia € 16,20 - Da 2 a 10 copie € 14,40, da undici a centro copie € 12,60
Spedizione con piego di libri raccomandato tracciabile o corriere espresso tracciabile con pagamento anticipato su carta postepay, paypal o bonifico bancario. NON SI SPEDISCE IN CONTRASSEGNO.
BUON NATALE DALLA BRINCA!
Carissimi, poche righe per augurare a Voi e alle Vostre Famiglie un buon Natale e un 2025 ricco di soddisfazioni e salute.
E' stato un anno con davvero tanti di Voi ai nostri tavoli, con tanti piatti e tante bottiglie stappate, e per questo Ve ne siamo immensamente grati! Speriamo di avervi lasciato nel cuore un pezzettino della nostra Liguria...
Dopo il 6 gennaio saremo chiusi per piccoli lavori di manutenzione e riapriremo venerdì sera 24 gennaio. Ci scusiamo con Voi se le nostre serate di degustazione si sono molto rarefatte: i tanti impegni quotidiani ci impediscono di poterle progettare, per questo diamo sempre più spazio ad offrirvi tutti i giorni il nostro ampio menù nel quale inseriamo stagionalmente sempre tante novità.
Su www.labrinca.it come sempre trovate il menù aggiornato, con ingredienti e descrizioni. Se vi farà piacere, dopo aver prenotato, vi potremo inviare sempre via whatsapp la Carta dei Vini aggiornata creata da Matteo. E sempre sul sito troverete pubblicati tutti gli eventi che andremo ad organizzare.
Sui nostri social facebook e instagram i nostri giovani quotidianamente vi danno aggiornamenti sulla nostra piccola storia.
E per ringraziarvi per il tanto affetto che ci dedicate, ecco qui sotto la ricetta del nostro piatto di Natale, che Simone e Stefano dalla cucina dedicano a Voi!
Buon Natale da tutta la Famiglia della Brinca!
Cima di Faraona ripiena alle erbe e castagne con frutta all’agro
Ingredienti per 4 persone:
n. 1 faraona, n.5 panini all’olio, 5 uova, 2 rametti di maggiorana e rosmarino, 100 g di bietoline a costa piccola, 200 g di Parmigiano Reggiano dop grattugiato, 2 spicchi d’aglio, 3 cipolle, 2 carote, olio extravergine d’oliva Riviera Ligure dop, 50 g di pinoli, un pizzico di sale grosso, 1 bicchiere di vino bianco Portofino doc per sfumare, 50 gr. di castagne secche.
Per la frutta all’agro di guarnizione: 10 ciliegie,3 pere,3 mele,500 ml di aceto, 100 g di zucchero, cannella e chiodi di garofano a piacere.
Preparazione:
Per il ripieno: Ammollare le castagne in acqua per un giorno intero, quindi scolarle accuratamente, bagnare i panini in acqua, strizzarli bene e rosolare in olio la cipolla trita. Una volta dorata passarla con il pane in un tritatutto. Bollire a parte le carote quindi tagliarle a liste. Tagliare a crudo le bietoline. Pestare nel mortaio la maggiorana con poco aglio e sale. In un recipiente mettere le bietoline, la carota, le uova, il pane, il Parmigiano, l’olio, i pinoli, le castagne e la maggiorana pestata.
Amalgamare il tutto rimescolando a mano.
Disossare la faraona, lasciare le ossa alle sole cosce.
Inserire il ripieno nella tasca della cima e cucire. Mettere in un tegame con olio, rosmarino e poco sale. Infornare a 110° per 4 ore, aumentando gradualmente fino a 130°. Irrorare ogni tanto con vino bianco. Dopo 2 ore di cottura, rivoltare la faraona ripiena, pungendola con spilli per far defluire i liquidi in eccesso.
Lasciare quindi raffreddare con un peso sovrastante per dar forma all’arrosto.
Per la frutta in agrodolce: pulire la frutta con acqua e modellare nella pezzatura scelta, quindi cuocere in una soluzione di aceto di vino bianco e zucchero aromatizzata con cannella e chiodi di garofano; portare a bollore e imbarattolare in contenitori ermetici previa sterilizzazione. Far riposare almeno 2 mesi.
Tagliare a fette la faraona e servire calda o tiepida. Guarnire con castagne lessate intere e la frutta all’agro.
Famiglia Circella